mercoledì 23 marzo 2011

Cubi di Rubik con le curve

Prendi una donna, dille che l’ami.
Tadadadà.
Ecco la formula magica per perdere definitivamente la propria amata.
E non perché, come sosteneva l’autore delle canzone, le donne vadano trattate affinche' siano vostre.
La verità è che siamo stufe ed arcistufe di parole,  parole, parole…
Ad ogni donna indiscutibilmente piace sentirsi un rompicapo irrisolvibile per il proprio compagno, cubi di Rubik le cui facce non saranno mai omegenee, rebus indecifrabili: amiamo essere dolcemente complicate.
Il gusto di guardarlo negli occhi e di vedere che ci scruta come se avesse di fronte un esemplare raro di alieno venuto dal pianeta Donnus, situato ad anni luce di distanza, non ha eguali.
Fantastico spiazzarlo, vederlo grattarsi la testa, arriciare il naso: cosa pagherebbe per poter vedere in quella testa cos hai…
Un consiglio: non svelate mai al vostro uomo la password di accesso (se esiste) ai vostri file segreti, non rivelate il trucco per ricomporre il cubo di Rubik: una volta risolto l’enigma i nostri maschietti, perennemente bambini, si stancheranno e vorranno un giocattolo nuovo.
Tu mi fai girar, tu mi fai girar come fossi una bambola….

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