martedì 21 febbraio 2012

Tuppersex

Ho visto cose che voi non Pink... potete immaginare benissimo!
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venerdì 13 gennaio 2012

In ginocchio da te - A night of blowjobs

Non perdetevi l'ultimo, dissacrante articolo su Erotic Pink, di cosa parlera'?!
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giovedì 13 ottobre 2011

Le smutande

Siete curiosi di sapere che diavolo ho combinato questa volta?
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martedì 30 agosto 2011

lunedì 16 maggio 2011

Erotic Pink (www.eroticpink.it)

Quelli che sono ancora cosi' gentili da curiosare ogni tanto le mie strampalate avventure, d'ora in poi potranno leggermi anche qui:
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"Sessamaress" si trasferisce infatti su Erotic Pink (www.eroticpink.it) nella rubrica tutta mia "CaliFrancycation".
Grazie di cuore a tutti voi per il vostro sostegno e per aver reso possibile la realizzazione di un mio piccolo sogno nel cassetto!

mercoledì 20 aprile 2011

Dopo il successo de: "Uomini che odiano le donne" di Stieg Larsson arriva l'attesissimo "Uomini che odiano le ballerine (che le donne amano)" del Francino.

Noi femminucce, che ci eravamo illuse di aver trovato delle calzature carine e allo stesso tempo comode, siamo state stroncate senza pieta' alcuna dall'onor virile.
Agli uomini le ballerine fanno veramente ca_are, senza mezzi termini. Zero, niente. Nada.
E' inutile che ci arroveliamo per cercare di impreziosirle con fiocchi, nastri o borchiette: agli occhi del maschio sembreremo sempre delle goffe paperotte con i piedi fasciati in buffi sacchetti colorati.
E per una volta, mi domando, hanno davvero tutti i torti?
Io personalmente le trovo davvero graziose ma devo ammettere che la struttura morfologica delle ballerine mette a dura prova anche la piu' slanciata e tonica delle gambe.
L'unica a cui secondo me stavano oggettivamente bene era quella dea di Audrey Hepburn, una donna dotata di cosi' tanta classe innata che anche se avesse tenuto tra le labbra uno stuzzicanti anziche' il famoso bocchino (non vogliatemene, si chiama cosi'!), avrebbe comunque emanato  eleganza da ogni poro.
A noi comuni mortali, quindi, non resta altro che inerpicarci su 12 cm di stiletto e sperare che un giorno qualcuno inventi le ballerine coi tacchi.



Ora faro' un sondaggio per cercare di capire esattamente perche' gli uomini odiano le ballerine.
Riportero' le risposte qui sotto.

mercoledì 23 marzo 2011

Gli uomini sono come il cioccolato

Gli uomini sono come il cioccolato. Non vi è donna al mondo che non provi sensi di colpa dopo aver ingerito una di quelle leccornie: vale la pena compiere un'azione che poi ti costa un'ora di step in palestra?! Morale della favola: non c'è un solo uomo che valga la pena di assaggiare perchè, inevitabilmente, te ne pentirai.
Ci sono quelli fondenti: pensi di risparmiare qualche caloria ma risultano così amari che tanto valeva non concedersi il beneficio di un dolce, se non provocano piacere al palato. Diffidate signore da quelli con la sorpresa: vi ricordate quando da piccoli scartavate il vostro supersonico uovo di Pasqua gigante per poi trovarci un insulso portachiavi?!
L'onor virile riserva delusioni ancor peggiori.
E che dire poi quando di fronte ad una scatola di cioccolatini, dopo una scelta ponderata abbinata al calcolo probabilistico, vi beccate sempre, comunque ed inevitabilmente quello al liquore?! Puà!Il liquore, niente di peggio al mondo!
Gli uomini troppo dolci, quelli al latte, danno un insopportabile senso di nausea e, dopo due morsi, finiscono in pattumiera.
Stessa sorte spetta a quelli con il bigliettino e la frase romantica: una giusta via di mezzo tra il cacao super mega extra magro ed il Bacio Perugina non esiste nell'universo maschile?1
Le barretta energetiche sono gli uomini che sprizzano gioia, dinamicità e voglia di fare per i primi 15 giorni in cui ci esci per poi diventare "pantofolaicronicifancazzistiguaisetiportanofuoriacenaunavolta"
Mai e ribadisco mai tentare con il genere Boero: nella migliore delle ipotesi ne puoi vincere un altro che è ancor peggiore del precedente!

Cubi di Rubik con le curve

Prendi una donna, dille che l’ami.
Tadadadà.
Ecco la formula magica per perdere definitivamente la propria amata.
E non perché, come sosteneva l’autore delle canzone, le donne vadano trattate affinche' siano vostre.
La verità è che siamo stufe ed arcistufe di parole,  parole, parole…
Ad ogni donna indiscutibilmente piace sentirsi un rompicapo irrisolvibile per il proprio compagno, cubi di Rubik le cui facce non saranno mai omegenee, rebus indecifrabili: amiamo essere dolcemente complicate.
Il gusto di guardarlo negli occhi e di vedere che ci scruta come se avesse di fronte un esemplare raro di alieno venuto dal pianeta Donnus, situato ad anni luce di distanza, non ha eguali.
Fantastico spiazzarlo, vederlo grattarsi la testa, arriciare il naso: cosa pagherebbe per poter vedere in quella testa cos hai…
Un consiglio: non svelate mai al vostro uomo la password di accesso (se esiste) ai vostri file segreti, non rivelate il trucco per ricomporre il cubo di Rubik: una volta risolto l’enigma i nostri maschietti, perennemente bambini, si stancheranno e vorranno un giocattolo nuovo.
Tu mi fai girar, tu mi fai girar come fossi una bambola….

lunedì 18 ottobre 2010

Racconto semiserio del concerto di Giovanni Allevi

Scrivo questo pezzo col cuore perche' Giovanni Allevi ha toccato le corde emotive del mio animo, oltre a quelle del suo pianoforte, durante il concerto tenutosi ieri sera a "El Rey" di Los Angeles.
Non voglio fare la romanticona, non mi si addice, per cui riabbasso immediatamente il tono del post ;-P
Andare a sentire un artista italiano a L.A e' favoloso poiche', siccome qui e' praticamente sconosciuto, ti puoi accapparrare posti che in Italia te li sogneresti.
Inoltre, per la prima volta in vita mia, conosco il famoso "tale che conosce un tale" (http://www.facebook.com/?ref=home#!/group.php?gid=200790063184) che mi mette in lista (mai stata in una lista, se non conto la lista d'attesa all'areoporto o la lista nera di qualcuno) e mi trova due sorprendenti posti VIP in seconda fila.
Ed eccomi li', sorseggiando San Pellegrino come fosse champagne, ad aspettare l'ingresso del Maestro sul palco.
Non l'avevo mai visto suonare dal vivo e cio' che cattura immediatamente la mia attenzione e' il modo con cui Allevi compare on stage: non cammina impettito a grandi passi trionfali verso il pianoforte, come avrei immaginato, bensi' si staglia nella penombra delle quinte e sgattaiola verso la sua posizione, quasi cercando di evitare la luce del riflettore. Il suo sguardo e' umilmente basso e le sue movenze sono, oserei dire, goffe.
Non appena si siede al pianoforte questa timidezza ed il suo "dolcissimo essere impacciato" si dissolvono nelle note di "Secret Love": le mani scorrono veloci ed esperte sui tasti del pianoforte per donarci una sinfonia che sembra essergli dettata direttamente dal cuore o da una sorta di istinto primordiale. Non uno spartito, niente di niente. Soltanto lui ed il pianoforte.
Si susseguono in un crescendo di emozioni "Tokyo Station", "Close to me" e "Memory": sono letteralmente in singhiozzi quando sento le prime note de "L'orologio degli dei", la mia preferita. E cosi', anziche' avere ai piedi 12 cm di stiletto, mi ritrovo una montagna di Kleenex usati... immagine non propriamente sexy della blogger, vero?!
 



Attenzione, non voglio certo atteggiarmi a grande intenditrice di musica: riconosco la mia totale ignoranza in materia ma affermo con certezza che, non so il motivo, ma la musica di Allevi mi commuove, mi scuote dal profondo e, se chiudo gli occhi mentre la ascolto, diventa la perfetta colonna sonora del film della mia vita. Ripesco nostalgici e sbiaditi ricordi dal passato e penso a persone che amo. Dissolvenza, vado a nero, applauso.   
Forse la sua musica piace a tutti proprio perche' e' tremendamente melodica ed orecchiabile, non e' difficile da apprezzare o per soli intenditori. 
Per quanto mi riguarda, il Maestro e' semplicemente capace di strappare una lacrima anche alla sottoscritta, la piu' scettica delle donne.
Tra un brano e l'altro Allevi si alza verso il pubblico: nascosto dietro una tonnellata di ricci indomabili, gli occhi socchiusi e celati da una spessa coltre di occhiali fa un timidissimo inchino, si porta la mano al cuore e mormora un impercettibile "thank you". Come direbbe la mia amica Giuls, "e' il ritratto del secchione impacciato che ogni donna vorrebbe spolpare" ;-P
Durante il momento dei ringraziamenti finali si aggiudica definitivamente il mio amore eterno e la mia venerazione: Allevi estrae di tasca un foglio tutto stropicciato e, con un filo di voce, inizia ad elencare in un irresistibile inglese un tantino strampalato collaboratori e persone che hanno reso possibile l'evento. 
Infine introduce l'ultimo brano del concerto, "Piano Karate": spiega che questo pezzo e' come una lotta tra se stesso ed il pianoforte, dove comunque non importa chi vince perche' e' la musica che ha sempre la meglio.
 

Al termine dell'esecuzione scrosciano, inarrestabili, gli applausi: la gente non e' ancora sazia delle sue vibranti note e la richiesta di un bis si evolve quasi naturalmente in un tris.
Quando si riaccendono le luci, un pubblico attonito che credo abbia provato le mie stesse forti impagabili emozioni, si abbandona ad una meritatissima standing ovation.
 
PS. Non sarebbe un racconto Casiraghiano se l'evento non si fosse concluso con una Ca(sira)gata delle mie. Il tale che conosce un tale mi fa: "Dopo il concerto c'e' il party al The Standard, ci sara' anche Allevi... vieni?"
Certo: concerto memorabile e animo ancora in fibrillazione, per la prima volta posso entrare senza fare due miglia di coda al locale piu' cool di L.A (quello sul tetto di un grattacielo), sono abbastanza presentabile ed avro' la possibilita' di stringere la mano ad Allevi. Tutto perfetto. Ed io non vado a sbagliare locale?! Sembra la pubblicita' di un famoso digestivo ed invece... chi lo sapeva che a Los Angeles ci sono due locali identici - e' una catena - con lo stesso nome e le medesime caratteristiche, uno in Downtown e l'altro a Hollywood?!
Io no, ovviamente. Perche' sono una maledetta pantofolaia.
Grazie di cuore al tale che conosce un tale che mi ha regalato questa meravigliosa serata.